A fronte di nuove gravi emergenze (la guerra in Ucraina e le sue catastrofiche ricadute, l’aumento delle povertà, l’aumento esponenziale delle bollette e del costo della vita, l’emergenza educativa che raggiunge strati sempre più vasti della popolazione) si vuole continuare con un progetto di solidarietà collettiva e continuativa, come Nessuno si salva da solo, capace di intercettare e rispondere, seppur parzialmente, a nuovi e vecchi bisogni.

Un’indagine di Caritas Verona ha registrato che nel mese di ottobre 2022 le richieste di contributi per il pagamento di bollette sono aumentate del 25% rispetto all’anno precedente. Il problema rischia di incidere trasversalmente sulle nuove generazioni che sperimentano situazioni di deprivazione culturale: carenza dell’offerta delle proposte educative gratuite o accessibili; rinuncia al reperimento dei materiali didattici.

La finalità del progetto è quella di promuovere la cultura della solidarietà andando incontro ai bisogni di quella fascia di popolazione che si trova in uno stato di bisogno. L’obiettivo è quello di sostenere economicamente le famiglie non solo nei bisogni primari ma anche nelle opportunità educative e culturali, soprattutto per i minori, che spesso vengono sacrificate. In concreto, sostenere le famiglie ad affrontare il caro bollette, incentivando le persone al risparmio energetico (acquisto misuratore KWh, sostituzione elettrodomestici a favore di classe energetica A++) ed evitare che situazioni di indisponibilità economica possano ricadere negativamente sulle scelte educative dei minori.

Il fondo è gestito dalla Caritas diocesana di Pavia, con criteri di assoluta trasparenza, consultabili in questa pagina.

Il progetto è promosso dall'Azione Cattolica di Pavia, Caritas Pavia e Associazione Agape, in collaborazione con CSV Lombardia SUD e ACLI Pavia. Ha visto la luce a maggio 2020 ed è cresciuto grazie al sostegno di diversi amici di appartenenze ed estrazioni molto diverse, tra cui si è da subito instaurato un dialogo intenso e una unità d'intenti, guidato dalla comune preoccupazione per la nostra comunità, perché sia davvero una comunità solidale, che si fa carico delle esigenze di tutti. Per una volta, almeno di fronte alla gravità dell'emergenza, stiamo provando a parlare di "noi" anziché di "io".